Cereali, il vento che viene dall’Est

 

 

Nell’arco di una manciata di anni sono diventati dei market makers, cioè coloro che stabiliscono il prezzo dei prodotti sul mercato. Da loro arriva quasi la metà – poco più di 5 milioni di t su 12,4 milioni totali – dei cereali che importiamo annualmente per rispondere alle esigenze produttive nazionali. Stiamo parlando dei Paesi dell’Est Europa, una variegata e ancora poco conosciuta galassia di nazioni che sta condizionando sempre più il nostro mercato cerealicolo e al quale la Borsa Merci di Bologna e Terra e Vita dedicano il convegno “L’Est Europa e il mercato dei cereali” (v. box sotto).

«Bisogna partire dal presupposto che il mondo è cambiato – spiega Silvio Pellati, esperto di commercio internazionale di cereali – e anche il più piccolo spostamento che avviene dall’altro capo del pianeta ci influenza e ci riguarda. Basti pensare alla vicenda del latte in Nuova Zelanda, che ha fatto lievitare il prezzo del prodotto in tutto il mondo. Alla luce di questa considerazione è più facile comprendere come il mercato cerealicolo dell’Est, al pari di quanto avvenuto con la manifattura cinese, ci stia trasformando».

Fonte:

http://www.agricoltura24.com/cereali-il-vento-che-viene-dall-est/0,1254,27_ART_7853,00.html

Cereali, il vento che viene dall’Est
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